XXI domenica del tempo ordinario (romano)

La domanda sull’identità di Gesù è raramente espicitata in modo diretto, ma certamente risulta decisiva in tutto il Vangelo. Sembrerebbe proprio la domanda fondamentale che sta alla base della scrittura del Vangelo stesso, come se il Vangelo volesse farti fare un cammino, o volesse chiarirti il senso del tuo personale cammino, affinché alla fine tu possa giungere a una risposta a questa domanda. Come se non ci fosse fede cristiana senza una presa di posizione davanti a questa domanda.

Eppure questa domanda non è così interessante oggi. Attira molto di più il colore del costume dell’ultimo ministro. Oltretutto non ti fa guadagnare di più, non ti guarisce meglio i parenti malati… Dunque perché dovrebbe essere interessante?
Basterebbe che onestamente ci domandassimo se nell’ultimo mese, o nell’ultimo anno, ci siamo mai posti questa domanda o quest’altra domanda identica: “chi è Dio nella mia vita?”, come lo racconto ai mie amici o ai miei figli? Dio è qualcuno che ancora centra con tutta la mia esistenza o è già stato relegato nell’anonimato, nell’ignoto, nella fortuna? Ha i tratti di Gesù questo Dio?

Chi è Dio nella mia vita? non è una domanda interessante oggi per il mondo, disperso in mille ideali apparentemente più concreti. Ma quando questo accade? Perché 2000 anni fa come oggi Gesù è relegato alle cose della religione (è Elia, è uno dei profeti) e non ha a che fare con il desiderio dell’uomo, con il Dio vivente? Quando accade così?
Il vangelo direbbe, (sono politicamente scorretto nel dire questo): quando non si segue un cammino, quando non si segue la Chiesa. Quando si segue il modo di pensare del mondo ecco che Gesù non è interessante. Su questo non c’è compromesso nel Vangelo. Se sei tra la folla cerchi solo il miracolo e chi ne promette di più… ma se sei dei dodici o segui la Chiesa questa domanda emerge.
C’è un bisogno di salvezza che ti spinge a continuare a seguire Cristo, bisogno che il mondo vuole farti credere che non ti appartiene. Da un lato di dicono: tu sei fatto per comprare…. Dall’atro: la convinzione di non essere per questo e il fascino di una alternativa.

Posso solo dirlo a forma di testimonianza: è vero che seguendo Cristo e la Chiesa come dice questo Vangelo 1) il male non prevale (che non vuol dire che non c’è ma che non prevale) e la logica del mondo ti incanta e ti frega ma mai fino in fondo 2) che il legame che si genera è eterno e indissolubile e tu lo sai e questo corrisponde al vero legame e alla vera amicizia.

Per capire chi è Gesù o chi è il Dio vivente non basta una vita (anche Pietro che pensava di aver capito subito dopo questa pagina prenderà la sua prima romanzina) ma da subito questo fatto ci colpisce e anche questa chiesa nella fede di tanti prima di noi ce lo testimonia.