Lo scandalo del male

Dobbiamo indagare questo strano rapporto tra il dolore e le forme artistiche e religiose. Il libro Il mio nome è Ascher Lev di Chaim Potok racconta il ragazzo artista prodigio Ascher che però è ebreo e agli ebrei è proibito di dipingere. Un libro che racconta questo rapporto tra arte e religione, rapporto irrisolto nel mondo ebraico, scrive (p. 280)

«Dipinsi in fretta, travolto da uno strano impeto di energia. Per tutto il dolore che hai sofferto, mamma. Per tutto il tormento dei tuoi anni passati e futuri, mamma. Per tutta l’angoscia che questo quadro di dolore ti causerà. Per l’inesprimibile mistero che mette al mondo padri e figli buoni e permette che una madre li veda azzannarsi. Per il Padrone dell’Universo il cui mondo di sofferenza io non capisco. Per i sogni di terrore, per le notti d’attesa, per i ricordi di morte, per l’amore che ho per te, per tutte le cose che ricordo, per tutte le cose che dovrei ricordare ma che ho dimenticato; per tutte queste cose ho creato questo quadro – io, un ebreo osservante che lavora su una crocifissione perché nella sua tradizione religiosa non esiste alcun modello estetico al quale far risalire un quadro di angoscia e di tormento estremi».