Pasqua del Signore

Ci sono notizie che oggi fanno tanto clamore ma che in un attimo si dimenticano. Come i tormentoni estivi di alcune canzoni, in fretta nascono, fanno tanto rumore nelle teste, ma poi subito muoiono.
Per molte notizie di oggi c’è tanto baccano e poi non si sa più nulla. Sembra che il clamore sia più forte del contenuto reale.

Per me questa notte accade il contrario: quello che abbiamo da dirci non sarà mai all’altezza di tutto il clamore che possiamo fare. Le campane, i campanelli, la musica… (tanto meno le mie parole) non saranno mai all’altezza di quello che abbiamo da dirci. C’è qualcosa di enorme nell’annuncio di questa notte. Inoltre, è duemila anni che questo annuncio non viene dimenticato.

Infatti, c’è una cosa più importante di questa? che tutta la fatica che ci hai messo a voler bene non sia perduta.
C’è una cosa che sia più grande di questa? che tutto il bene e le relazioni delle quali vivi –non le cattiverie, le invidie, ma quel bene che Gesù ti ha insegnato a volere— non abbiano fine, non siano insensate.
Che tutto ha uno scopo e ha un perché: l’eternità.

Qualche tempo fa ho cambiato parrocchia e sono venuto a Lissone. Ho fatto fatica a mantenere delle amicizie e ci sono stati dei momenti che mi sono detto “mollo”. A che vale la fatica di continuare a voler bene? Mi sembrava che il mio voler bene andasse sprecato. Poi mi son detto: ma io ho l’eternità davanti. Guardate che cambia tutto avere o no l’eternità davanti, credere o non credere in Cristo! Cambia tutto! Non puoi dire: “non ha senso”, non puoi dire “tanto non importa?”, “tanto a che serve?”!
Importa eccome: perché davvero non va perduto.

L’annuncio di questa sera che “Cristo ha vinto la morte e con lui tutti i suoi amici” è spesso oggetto del nostro dubbio. Sarà vero? Ci chiediamo? Perché ci hanno abituato a dubitare di tutto: dubito di Dio, dubito che ci sia la libertà (tutti siamo condizionati), dubito che ci sia l’amore (si parla di istinti) … poi oggi si dubita persino che la terra sia rotonda!
E nel frattempo che noi dubitiamo (a volte anche del bene e del male più elementare) ci facciamo i nostri idoli per andare avanti, facciamo quello che altri ci dicono di fare, crediamo in quello che altri ci dicono di credere (come schiavi in Egitto, una terra non nostra).
Perché la vita non si può fondare sul dubbio: non si possono fare figli con i dubbi, non ci si sposa, non si inizia un lavoro con i dubbi.

Nella notte non si può rimanere troppo a lungo perché ogni giorno siamo chiamati a prendere delle decisioni: a rispondere alle domande degli altri. Non possiamo sempre rimandare restando nel dubbio. Oggi dobbiamo decidere in cosa credere e cosa fare.   

Ma noi non abbiamo una fede “cieca” o “al buio”. Ci sono duemila anni di storia e ci sono tanti segni che possiamo leggere. Anche se totalmente non capiamo (a volte forse come Abramo che sale al monte moria e non capisce tutto, ma ha deciso) tra il buio e la luce abbagliante esistono delle ombre. Si può intravedere o intuire qualcosa. Tra l’essere assolutamente certi e il dubitare su tutto, esistono delle intuizioni. Anche gli scienziati si muovono molto più spesso su delle intuizioni.

Quali segni per me, in questi anni, mi hanno fatto accendere questa intuizione? Mi hanno fatto dire “Cristo è risorto”? Quale i segni del sepolcro vuoto, delle bende per terra, degli angeli?
Che c’è una Presenza nella storia che la manda avanti. Non solo nella storia ma nella “mia” storia che continua a volermi bene -nonostante tutto. E questa Presenza credo che sia la stessa tenerezza e la cura di Gesù. Non lo sforzo di noi “razza-umana”, feroce e violenta, ma Cristo che converte la nostra razza umana, la mia natura di “uomo-animale”.

Ogni mese, ogni giorno, mi accorgo sempre più lucidamente che c’è Cristo:
C’è Cristo nella storia di una ragazza ventenne che è persa nella droga e miracolosamente si salva.
C’è Cristo nei mille gesti che hanno dato ascolto, conforto e sostegno, nel lutto che ho appena vissuto.
C’è Cristo che ha raccolto le mille lacrime che ho visto scorrere in questa settimana di confessioni.
Credo ci sia la stessa Presenza di quel Gesù del Vangelo che consola la vedova di Naim, che aiuta lo storpio, che guarisce il malato… La sua stessa Presenza. È solo questo che non muore.

Ricordiamocelo: tutto quello che non ci ha insegnato Cristo finirà in polvere (per fortuna).  
Se abbiamo appoggiato la nostra vita sul nulla, sulla polvere, (il successo, la carriera, la bellezza fisica…) prenderemo sicuramente una delusione, molto spesso anche senza aspettare l’aldilà. Se abbiamo riconosciuto Cristo e il suo bene, se questo abbiamo cercato e creduto… siamo salvi per sempre e non solo per qualche anno. Per sempre!

Questa è la notizia più bella che ho. Non ci sono mezzi abbastanza grandi per dirla bene.
La fede corrisponde al mio desiderio più autentico e grande: che il bene che mi ha insegnato Gesù non sia inutile e non finisca nel nulla.

Abbracciarsi o soltanto stringersi la mano tra amici ma con questa consapevolezza, vi assicuro che è la cosa più grande che si possa sperimentare. È il bene più grande che si possa desiderare con l’altro e per l’altro.